Data: 29-10-2018

Non è solo il primo impianto per la produzione di alga spirulina in regione, ma è anche un’iniziativa capace di fare del bene all’ambiente rimettendo nell’aria ossigeno. Insomma, l’attività presentata ieri dal giovane (appena 24 anni) imprenditore cormonese Giacomo Brandolin davanti a un folto pubblico - comprendente anche il sindaco Felcaro, l’assessore Drius e il consigliere regionale Bernardis - non ha solo degli evidenti aspetti innovativi, ma anche benefici sotto il profilo ecologico.

La sua produzione di alga spirulina ha preso vita – dopo anni di un percorso burocratico per nulla semplice – in questi giorni: Brandolin è uno dei primi imprenditori in Italia che punta su questo settore («Negli anni Settanta – dice Giacomo – l’Onu indicava nell’alga spirulina l’alimento del futuro»), nonché il primo in regione. Per arrivare a questo risultato, festeggiato con un taglio del nastro simbolico in Enoteca, ha dovuto superare non pochi ostacoli. La data scelta per dare il via ufficiale all’iniziativa imprenditoriale non è stata casuale. «Esattamente quattro anni fa, il 27 ottobre 2014, decisi di aprire partita Iva e far partire questo progetto. Sono stati anni duri, nei quali ho dovuto combattere per avere accesso ai finanziamenti fondamentali per far partire la mia iniziativa imprenditoriale».

Una delle doti di Giacomo è però la tenacia, che lo ha aiutato a tenere duro nei momenti di sconforto, quando sembrava che istituzioni e banche non volessero dargli davvero una mano per rendere il suo sogno realtà. «In questi anni, in attesa che il progetto sull’alga spirulina prendesse finalmente forma, mi sono dedicato con la mia famiglia alla produzione di gubane artigianali da un’antica ricetta della mia bisnonna. Ora finalmente posso unire a quest’attività quella relativa all’alga spirulina. Non nascondo l’emozione che ho vissuto nel momento in cui l’impianto ha iniziato a lavorare producendo finalmente quella che io chiamo “la mia piccola” , l’alga spirulina». Un prodotto dall’alto contenuto proteico, vitaminico e di sali minerali, con virtù energizzanti, tonificanti, drenante, antiossidanti e antinfiammatori. «Si chiama così perché l’alga, dalle dimensioni microscopiche, ha una forma a spirale – spiega Brandolin –. È un prodotto etico: producendola facciamo insomma del bene alla natura». Ha un laboratorio nel quale vi sono un’area di trasformazione dell’alga, un filtro, una pressa, un essiccatore. E poi servono dieci serbatoi d’acqua ad alimentare l’impianto, situato su un campo. La produzione abbia inizio.

Clicca qui per visualizzare l'articolo